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Da La Repubblica del 29.11.2000 - Cronaca Bologna, pag. VIII prima comunale
Questa sera s'inaugura la stagione lirica del
Teatro Comunale. Alle 20.30 su il sipario per un nuovo allestimento de
L'olandese volante di Richard Wagner. Proprio qui, L'olandese volante
ebbe la sua 'prima' italiana il 14 novembre del 1877, ulteriore conferma
della buona accoglienza che le opere di Wagner hanno ricevuto sotto le
due torri. Del resto, cinque anni prima il compositore tedesco si era
visto offrire dai bolognesi la cittadinanza onoraria. Dal debutto assoluto,
quello accolto dallo Hoftheater di Dresda, erano trascorsi poco più di
quarant'anni. Un debutto che aveva visto lo stesso Wagner sul podio, impegnato
nel cercare di convincere il recalcitrante pubblico dei teatri di Germania
del valore della sua arte. Arte duplice: quella di compositore e quella
di librettista, carriere che Wagner sviluppa parallelamente. Del resto,
l'altro titolo con cui è noto L'olandese volante, ovvero Il vascello fantasma,
non è un apocrifo. Fu lo stesso autore a indicarlo sul libretto che, disgiunto
dalla partitura, passò nel 1839 all'allora direttore dell'Operà di Parigi,
lasciando supporre che il libretto potesse vivere di vita propria. Insomma,
torna a Bologna il Wagner degli empiti giovanili, del romanticismo enfatico
e pieno di slanci, lontano ancora dal misticismo della maturità . Ed allo
stesso tempo è già il Wagner che porta sulle scene il contrasto tra dannazione
e salvazione, tra colpa e redenzione, sempre risolti nel segno dell'amore
e della fedeltà . Un contrasto che costituirà, è proprio il caso di dirlo,
il leitmotiv di tutta la sua produzione successiva. Certo ne L'olandese
volante tutto si svolge nella cornice della vicenda goticoromantica, che
il compositore tedesco mutua da Heine. Una scelta che però , visto gli
esiti futuri, ci appare fortemente significativa. Così come quella di
adottare, proprio a partire da L'Olandese volante, la tecnica dei motivi
conduttori. Quei 'temi' che Wagner attribuisce ad un personaggio o ad
una situazione o ad un sentimento, e che ricorrono ogniqualvolta si ripresentino
quel personaggio, quella situazione o quel sentimento. Se nelle grandi
opere della maturità tale tecnica sarà usata con equilibrio e sagacia,
ne L'Olandese volante l'utilizzo dei leitmotiv risulta sovente meccanico
e piuttosto scontato. D'altronde, l'intera partitura, pur contenendo momenti
di grande enfasi e suggestione, non possiede la coerenza e la solidità
wagneriane. Insomma, Daniele Gatti, che per la prima volta dirige un'opera
del tedesco al Comunale di Bologna, non ha un compito facile. Sarà coadiuvato
da un cast interessante: Hans Tschammer nel ruolo di Daland, Marie Gabriele
Ronge in quello di Senta e Green Grimsley nelle vesti dell'Olandese. Con
loro Jorma Silvasti (Erik), Cinzia de Mola (Mary) e Vittorio Grigolo (il
timoniere della nave di Daland). Regia, scene e costumi portano una sola
firma: quella di Yannis Kokkos. Già scenografo per il Don Carlos di Scerban,
Kokkos nel 1989 aveva realizzato a Bologna una convincente messa in scena
del Boris Godunov di Modest Musorgskij. Da La Repubblica del 29.11.2000 - Cronoca Bologna, pag. VIII L'Accademica
Filarmonica Un filo rosso lega la famiglia Wagner a Bologna.
Il grande compositore Richard fu infatti nominato 'bolognese d'onore'
e le sue prime opere furono rappresentate proprio al Teatro Comunale. Da La Repubblica del 28.11.2000 - Cronoca Bologna, pag. IX Il mio primo Wagner Una bella sfida musicale quella che Daniele Gatti si
accinge ad affrontare domani sera: dirigere per la prima volta un'opera
di Wagner nel teatro, il Comunale, che si compiace d'essere il wagneriano
per eccellenza in Italia. E non solo: debutta con quell'Olandese volante
che proprio qui conobbe la sua 'prima' italiana. Daniele Gatti, però,
non si fa certo trovare impreparato e non si butta nell'agone senza un
adeguato lavoro di studio. "C'è un percorso che mi ha portato a dirigere
ora un'opera wagneriana. Non volevo affrontare Wagner semplicemente aprendo
una delle sue partiture, accettando casomai una delle molte offerte di
dirigere un'opera wagneriana. Prima volevo completare un mio itinerario
all'interno dell'opera italiana, affrontando gli autori che amo di più_.
Poi, volevo che il mio debutto wagneriano avvenisse in un teatro che,
come il Comunale, già conosco. Ed infine arrivo all'Olandese dopo aver
diretto per anni partiture sinfoniche, di compositori che da Wagner sono
stati influenzati: Bruckner, Strauss, Mahler. |
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Ultimo aggiornamento effettuato il 08-gen-2008 |