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Da La Repubblica del 30.11.1999 - Spettacoli pag. 34

Tosca incanta il Comunale
L'opera di Puccini in una versione "in bianco e nero" riadattata per il teatro bolognese e diretta da Daniele Gatti
di MICHELANGELO ZURLETTI

BOLOGNA - Tra le tante Tosche programmate per l'anno del centenario quella presentata dal Comunale di Bologna per l' apertura di stagione ha già una storia. È nata a Palermo, con le scene di William Orlandi e la regia di Alberto Fassini, ed è stata acquistata dal Comunale. Ripulita e adattata ai nuovi spazi è presentata come produzione locale. È una scena in bianco e nero occupata da una grande scalinata che campeggia ora orizzontale ora orientata verso destra ora verso sinistra. Grandi tele dipinte suggeriscono gli ambienti: una grande Maddalena, una grande crocifissione di Pietro, un grande angelo. Sul fondo una cupola con lunghe prospettive. In quella cupola si svolge, come in un sogno o incubo, la scena del Te Deum, con tutti che salgono per girarci attorno: armigeri, bambini, preti, canonici, vescovi (ce ne sono ben tre, tutti con mitria e pastorale). Un po' sorprendente per svolgersi lassù, ma non c'è dubbio che questo Te Deum acrobatico è un bel colpo d'occhio. Com'è bello l'arrivo di Scarpia che si fionda dall'alto della scalinata agitatissimo, cattivo e seguito da un bel po' di gorilla a interrompere una festa pochissimo liturgica con suore e preti che ballano.
Non avremo però altri colpi di scena, Fassini ritrova la sua discrezione e la sua devozione alla tradizione: uccisione di Scarpia con grande teatralità, camera ardente con candele e crocifisso e il solito lasciapassare stretto tra le grinfie di Scarpia fulminato dal rigor mortis. Belle le luci (Guido Levi) ma tutto molto spento. La recitazione impone un eccesso di gestualità da attrice tragica a Tosca, una discreta spavalderia a Cavaradossi e rinuncia per Scarpia ai soliti ghigni e sogghigni puntando a una più visibile sensualità e priva perfino il Sagrestano del solito repertorio di tic e buffonerie.
La soluzione scenica timbricamente così spenta ma accendibile in determinate situazioni è interessante, tanto che ci aspettiamo una bella Tosca. Invece troviamo il solito clima da inquisizione laica. Fassini cerca di agitare un po' le acque e la scena ma non trova altro che ampliare la compagine dei torturatori di Cavaradossi: compunti, tetri, attivi ma ininfluenti. Perché questa Tosca non decolli è difficile dire. Forse perché non decolla dal punto di vista musicale, e questo trascina con sé tutte le altre componenti. Daniele Gatti sa benissimo che i direttori italiani della sua generazione e anche un po' più maturi gli lasciano libero il campo pucciniano, ragion per cui si presenta preparatissimo. Alcune idee sono molto belle: ricordiamo linee interne esibite con felice intuito teatrale (il timbro nasale dei fagotti che esautora la sommessa cantilena dei violini a "E qual via scegliete?" "la più breve!"), privilegia la dimensione sinfonica (mattutino, quartetto di violoncelli). Ma i particolari sono più belli in sé che nell'insieme e si perdono in un tessuto che non li connette. Certe volte siamo sul punto di ottenere una grande esecuzione (l'inizio, la scena della tortura) ma tutto si affloscia di colpo, magari solo per attingere una belluria sonora in piú.
I cantanti, che sentono questa incertezza drammaturgica con antenne particolari, non rendono quanto potrebbero. E parliamo di Daniela Dessí, di Vincenzo La Scola, di Ruggero Raimondi, ossia di gente navigata. Il più navigato di tutti, Raimondi, riesce a raggiungere una maggior coerenza musicale, ma da solo non basta. Basta e avanza, invece, per il pubblico entusiasta che ha accolto la nuova edizione come se fosse l'unica possibile.


Da La Repubblica del 28.11.1999 - Cronaca di Bologna pag. I

La prima del Teatro Comunale scatena l'entusiasmo del pubblico
Tosca trionfale applausi per Gatti e i suoi cantanti
di BRUNELLA TORRESIN

«TOSCA» trionfa tra gli addobbi di verzura, i garofani color arancio, le sculture di cavoli ornamentali, quest'anno molto di moda, e il pubblico doverosamente entusiasta di una prima e di una piccola grandeur cittadina reclamizzata fino allo sfinimento. Trionfano i cantanti, ovazioni a scena aperta per la Dessì, La Scola e Raimondi, ripetutamente chiamati in proscenio fin dalla fine del primo atto (e ne mancano altri due), è coperto d'applausi Gatti e la sua orchestra, sono belle le scene e i colpi d'occhio dei colori accesi dei costumi. E meno male che c'è l'opera e tre straordinari interpreti a cantarla, perché il pubblico invece, è quello di sempre. Il sindaco-presidente Giorgio Guazzaloca, che ieri sera alla sua prima «prima» al Comunale, ha provocato qualche ansia arrivando in teatro a luci già abbassate, davvero un istante prima che il sipario si aprisse era accompagnato dalla signora Egle.

Il palco 12 del secondo ordine ha accolto il sindaco, e i suoi due vice: il vicesindaco Salizzoni e il vicepresidente del teatro Federico Stame. Poi Guazzaloca, negli intervalli, è salito in palcoscenico a salutare prima gli artisti e poi l'orchestra e il coro. Nel palco adiacente sedeva invece l'assessore Deserti. C'era un buon drappello di parlamentari: Grignaffini e Sabattini, hanno fatto crocchio a sé, Berselli, Morselli e Casini al lato opposto del foyer.

Giorgio Zagnoni non ha parlato (solo) di musica ma ha anche discusso del Bologna calcio con il generale della Regione Carabinieri dell'Emilia Romagna. E non doveva essere il suo l'unico cuore diviso, ieri sera. C'era Carlo Maria Badini, il rettore Roversi Monaco, Sacchi Morsiani ... Insomma il pubblico di sempre. A spezzare la monotonia è arrivata Fiona May, bellissima, in un lungo abito d'argento. C'era anche Toni Renis con la signora, amici della Dessì. Tra i soci fondatori del teatro, ieri prontamente invitati chi aveva fatto più strada era sicuramente la delegazione della Fuji Television guidata dal signor Origuchi, che ha curato la più recente tournée in Giappone dell'orchestra. Anche la «Tosca» di Puccini che, applauditissima, ha debuttato ieri sarà portata in Giappone nel maggio del 2002. Lo sponsor Corneliani, aveva tappezzato il foyer Respighi delle gigantografie dei suoi capi, ma non era l'unico stilista: erano presenti anche Alberta Ferretti e Roberto Capucci. Tutti invitati, autorità, sponsor, soci privati e pubblici, artisti e musicisti, alla cena del dopo teatro, imbandita nel foyer Rossini: per gli ospiti un menu di tradizione, maccheroncini alla rucola, tortelloni burro-oro, polpettine e cotolettine.


Da La Repubblica del 27.11.1999 - Cronaca di Bologna pag. XV

Alle 20 si alza il sipario sulla stagione d'opera del Comunale
Finalmente "Tosca"
è la sera della prima

di BRUNELLA TORRESIN
Mancheranno i vip, in compenso nel Foyer Rossini verrà offerta la cena a trecento, invitati, tra artisti, autorità e soci della Fondazione

Mezz'ora prima dell'orario consueto, alle 20, la Tosca di Puccini inaugura stasera la stagione d'opera del Comunale di Bologna (e qualcuno sospirerà 'finalmente, non se ne poteva più di sentirselo ripetere...'). La cosa imporrebbe di parlar di musica, poiché Tosca è una delle opere più popolari, oltreché più suggestive, del repertorio, la più spettacolare per giunta. Bisognerebbe parlare di cantanti: poiché in scena cantano Ruggero Raimondi, Daniela Dessì e Vincenzo La Scola, ed è difficile non cedere all'entusiasmo. E il direttore d'orchestra, Daniele Gatti, che già due anni fa impressionò con Turandot. E la scena: bellissima, disegnata da William Orlandi. E la regia, non priva di sorprese, di Alberto Fassini.

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E le repliche, le repliche? chiederanno giustamente i melomani: le repliche sono dieci, attenzione, Dessì, La Scola e Raimondi cantano solo le prime cinque (Dessì anche il 16, La Scola anche il 19).

Ma, date queste sintetiche informazioni, oggi dobbiamo parlare della Prima: e cioè di fiori, di vip, di ospiti, di stilisti, di giornalisti e di politici, di cene (300 gli invitati al buffet allestito nel Foyer Rossini) e, volendo, anche di sponsor e regali. Cominciamo dai fiori, perché da tempo la cittadina pugliese di Terlizzi delizia gli spettatori delle prime offrendo le sue decorazioni floreali: quest'anno 10 mila fiori e chilometri di verde, inghirlandato in festoni di sapore mediterraneo.

I vip: la vera vipperia nazionale non c'è. C'è invece un ospite fuori dagli schemi: ed è Fiona May, campionessa mondiale di atletica. Luciano Pavarotti non c'è, Nicoletta Mantovani sì. Saranno presenti gli stilisti Roberto Capucci, vero appassionato dell'opera, Alberta Ferretti e Maurizio Corneliani, che ha realizzato il segnalibro in argento, che Giusti abbigliamento offrirà alle signore in sala, ed esporrà alcuni suoi capi nel foyer. Tra gli addetti ai lavori, saranno presenti Carlo Maria Badini, Gianfranco Mariotti e Luigi Ferrari.

Alla voce politici e amministratori, ecco per primo Giorgio Guazzaloca, al suo debutto in teatro da sindaco; Marina Deserti, quest'anno presente anche come assessore; il rettore Roversi Monaco; il ministro della Funzione pubblica Angelo Piazza; i parlamentari Andreatta, Berselli, Bosello, Casini, Bonfietti, Sabatini e Morselli. Infine i giornalisti: Tosca è nel pacchetto di benvenuto che «Bologna 2000» riserva alla stampa nazionale ed estera, cosicché vi assisteranno, tra gli altri, anche il direttore di Le Monde, Jean-Marie Colombani, inviati del Pais e dell'Herald Tribune, nonché, volto noto del Tg, Mariolina Sattanino.

Si raccomanda la puntualità: alle 20 inizia la diretta su Rai Radiotre.


Da La Repubblica del 23.11.1999 - Cronaca di Bologna pag. X

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Una scenografia di "Tosca" durante le prove al Teatro Comunale

Grande attesa per la prima di sabato al Comunale
Dessi, La Scola, Raimondi per le ultime prove di "Tosca"

Ultimi giorni di prova per Tosca che, sabato 27 alle ore 20, aprirà la Stagione d'Opera 1999-2000 del Comunale, una stagione tutta dedicata ai lavori composti nel '900. Tosca che mancava dalla Sala del Bibiena dal 1985 verrà interpretata da artisti di fama internazionale, beniamini degli appassionati della lirica. Sarà la genovese Daniela Dessì, grande soprano e bella donna, il che non guasta, a vestire i panni di Floria Tosca, Vincenzo La Scola, il tenore palermitano, ma bolognese d'adozione sarà il pittore Mario Cavaradossi, mentre il ruolo del perfido Scarpia, capo della polizia, sarà interpretato da un bolognese doc: il basso Ruggero Raimondi, notissimo anche per le sue interpretazioni cinematografiche. A dirigere il capolavoro di Puccini, di cui ricorre il centenario, sarà Daniele Gatti, che affronta per la prima volta questa partitura. La regia è di Alberto Fassini.

Ultimo aggiornamento effettuato il 08-gen-2008

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